
VOGLIO SUONARE LA MIA VITA…

IL VILLAGGIO DELLA CULTURA
ITALO CALVINO, SCRITTORE IMMORTALE

Qualsiasi insegnante io abbia mai conosciuto potrebbe dire di avere come abitudine l’insegnamento a studenti che conosce bene, uno per uno, magari da anni, mentre la professoressa universitaria Virna Brigatti, intervenuta all’Accademia dello scorso sabato mattina, ci apre al suo modo di comunicare con i suoi studenti, per lo più sconosciuti, utilizzando un linguaggio che è ben diverso da quello a cui siamo abituati noi ragazzi delle medie. Lei, docente di letteratura italiana contemporanea, ci racconta quanto sia difficile far comprendere il suo lavoro, soprattutto perché molte persone faticano a immaginare la sua materia come “arte che si occupa di politica e che si preoccupa della società”, frutto di un lungo ragionamento dell’uomo su come mettere ordine in un mondo alquanto disordinato.
Italo Calvino nasce nel 1923 ed è considerato uno scrittore contemporaneo. Dopo una nota sulla differenza tra Età moderna e Età contemporanea, la professoressa ci descrive Italo Calvino come uno scrittore che va guardato in modo diverso, con occhi diversi da chi lo ha preceduto. Parlando di lui, affascinata, racconta che Calvino si pone molte domande, ma, senza darsi mai una risposta definitiva, nei suoi libri cerca di mettere ordine ai pensieri umani, tracciando una linea dritta, un filo conduttore nella storia di ognuno di noi, piccola o grande che sia. Calvino pubblicherà in tutta la sua vita solamente con la Casa editrice Einaudi, dove entra molto giovane, lavorando come addetto all’ufficio stampa, e dove resta fino al culmine della sua carriera alla fine degli anni ’60, quando pubblicherà libri importanti nella collana “I super coralli”. Ma qual è la differenza tra un libro e un testo? Un libro è la “confezione” del testo scritto da un autore, avvolto da una copertina costituita da ben quattro facciate: la prima, che è quella che appare al pubblico sui tavoli delle librerie, è certo la più importante perché riporta il titolo, l’autore, l’editore e un’immagine, la cui scelta può influenzare il gradimento del libro e la sua vendita; ma fondamentale è anche la “quarta di copertina”, il retro del libro, che generalmente offre la sintesi del contenuto ed è, perciò, determinante come e più della prima. È compito dell’editore confezionare la copertina, cosa che Calvino fa sempre in prima persona, proprio per il fatto di essere impiegato nella casa editrice. Calvino, di ogni sua opera, sceglie infatti titolo, immagine, caratteri di stampa, la collana e scrive anche la sintesi: un libro di Calvino è veramente tutto suo!
Nel 1960, Italo Calvino pubblica la “Trilogia degli antenati”, che noi ragazzi della Pb abbiamo ricevuto in dono durante la scorsa vacanza e stiamo approfondendo in quest’anno di accompagnamento scolastico. È questo un punto di svolta nella sua carriera, andando in una direzione diversa rispetto alla letteratura europea che era in piena epoca “neorealista”, uno stile che si impegnava a descrivere solamente fatti veri o verosimili. Un discorso interessante è la concezione di cosa sia vero e cosa sia verosimile, concetti difficili, ma che colpiscono. Chi di noi non ha mai associato Italo Calvino a qualcosa di morto, noioso e di altri tempi? Tutti i libri di Calvino non sono morti, bensì documenti sopravvissuti alla morte biologica del loro autore, come solo i grandi classici sanno fare. La professoressa ci invita a fidarci e ad amare le opere che vivono da secoli e secoli: sono quelle valide, universali, quelle che non smetteranno mai di parlare agli uomini.
L’energia, nei libri di Calvino, la ritroviamo nelle “Cosmicomiche”, libro che riunisce una serie di racconti cosmici e comici, che hanno come protagonista “Qfwfq”, uno strano individuo che esiste dall’inizio dei tempi e, avendo assistito a tutti i grandi eventi dell’Universo, può raccontarli. Ogni racconto prende avvio dall’enunciazione di una legge fisica, cosmogonica appunto, perché Calvino era un grande appassionato di questa scienza e l’aveva approfondita: “Qfwfq” interviene subito e racconta in modo semplice e buffo.
“Le cosmicomiche sono libri che possono essere letti a qualsiasi età. La differenza sta in quello che attingiamo dal contenuto, poiché ognuno di noi recepisce messaggi diversi. Leggere è altresì uno strumento fondamentale per conoscere se stessi e le origini dell’uomo. L’amore per il cosmo e il suo studio è stata la spinta propulsiva dalla quale Calvino ha costruito tutti i racconti delle Cosmicomiche. Leggere questo tipo di libri è per voi ragazzi molto stimolante, perché di certo non riuscirete a capire tutte le nozioni scientifiche e i paroloni buttati dentro, ma comprenderete profondi significati nascosti che parlano delle grandi cose della vita”.
Cosi la professoressa conclude il nostro incontro, dopo averci letto con tono appassionato il racconto Giochi senza fine.
Italo Calvino è uno splendido esempio di scrittore che dà libero spazio all’immaginazione, ambientando le sue vicende in un mondo diverso dal nostro. Per confrontarci con le cose grandi, noi giovani abbiamo bisogno di un filtro, e forse è proprio per questo che molte volte, davanti a una sfida, tentenniamo. Forse, il più grande insegnamento di questo scrittore è proprio questo: si cresce confrontandosi con importanti sfide, magari proprio fidandoci di chi ce ne pone davanti di complesse, proprio come la professoressa Brigatti ha fatto con la difficile e appassionante lettura delle “Cosmicomiche”.