
UNA SCUOLA CAPOVOLTA

LA CORSIA DI MEZZO
DANZANDO CON LE API

Il percorso che la Piccioletta Barca offre ai ragazzi, in particolare nell’Accademia del sabato mattina, ha uno scopo audace: cercare con loro le ragioni per appassionarsi alla cultura, allo studio, al sapere. Per farlo, le nostre risorse non bastano, per questo attingiamo ogni settimana ai grandi testi della nostra cultura: sono essi stessi a svelare i motivi per amarli. Accade che per noi — e, davvero, anche per i ragazzi — i loro Autori diventino degli amici più grandi che ci accompagnano non solo attraverso quello che raccontano, ma per la passione con cui hanno vissuto la loro arte. A tratti, diventa contagiosa. L’Accademia, comunque, costringe noi più grandi, a uno studio paziente, a un lavoro settimanale di scavo, alla ricerca delle parole giuste, che non sono le nostre, e delle persone giuste, che non siamo solo noi.
Qualche volta, però, abbiamo il privilegio di ospitare amici in carne e ossa: abbiamo imparato a chiedere aiuto a chi, magari occupandosi di tutt’altro, ama la cultura e si sente responsabile nei confronti dei più piccoli. È incontrando loro che nascono i nostri sabati speciali, che si annodano al nostro incontro settimanale come delle piccole perle sgargianti in un braccialetto già molto elegante.
«Non si finisce mai di studiare»: così si è presentata qualche settimana fa ai ragazzi la professoressa Ilaria Negri, docente di entomologia dell’Università Cattolica di Piacenza, insieme alla dottoressa Giulia Papa, giovane ricercatrice che collabora con lei. Una frase assertiva, accolta senza ombra di obiezione, perché già dimostrata dal modo con cui la Professoressa Negri e la Dottoressa Papa hanno raccontato, quasi danzando, per due sabati di Accademia, il mondo incredibile dell’apis mellifera, quel piccolo insetto che, essendo un grande impollinatore, detiene nelle sue microscopiche zampe le chiavi del nostro futuro. Per due sabati hanno rapito i nostri ragazzi e noi grandi, ovviamente, ci siamo lasciati rapire insieme a loro.
La prima mattinata è stata una grande introduzione alla vita delle api, alla complessa attività dell’alveare, tra polline, pappa reale, propoli e cera. Impossibile non pensare all’isola di Utopia, in cui tutti hanno un compito, tutti provvedono al bene comune, ciascuno sa bene cosa fare nelle situazioni più diverse. A differenza di questi, però, le api hanno raccolto immediatamente la simpatia di tutti. Forse anche perché Ilaria e Giulia ci hanno portato i prodotti dell’alveare da vedere, toccare, annusare: sono passate tra le mani nostre e dei ragazzi con il rispetto che si concede alle opere d’arte e alla poesia.
Dopo la pausa delle feste pasquali, il gran finale: una mezza giornata presso la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza. Si è trattato di un privilegio per la Piccioletta Barca: l’università, i suoi laboratori e alcuni ricercatori erano tutti per noi. Entrare in università per un ragazzo delle medie è un’esperienza affascinante, viene da chiedersi come mai questi incontri sono così rari. È un ambiente in cui il lavoro del pensiero si mostra per quello che è: un momento generativo, fecondo; i luoghi della ricerca — i laboratori — colpiscono i nostri ragazzi, non solo per le attrezzature sofisticate e la tecnologia all’avanguardia, ma perché sono il palcoscenico di un’opera creativa, di invenzioni e di scoperte. È come se, finalmente, qualcuno mostrasse loro il vero scopo della quotidiana fatica dello studio.
Eccoci allora, finalmente di fronte a un alveare didattico con le pareti trasparenti, ad ammirare la nascita di un’ape, il lavorio delle api ceraiole, il volo delle bottinatrici. Eccoci di fronte ai microscopi, a scrutare nell’infinitamente piccolo la grandezza della natura. Eccoci, infine, nel Sensory Lab della Cattolica, uno dei più moderni in Italia, a scoprire le interazioni tra l’olfatto, la vista, il gusto, a imparare che la cultura è un allenamento dei sensi, senza il quale la ricerca del senso non avrebbe alcuna chance. La responsabile del laboratorio, la Professoressa Milena Lambri, ci ha guidati all’assaggio critico di una selezione di mieli specialissimi; ha raccolto i giudizi di tutti: per la prima volta una ricerca sensoriale viene fatta con ragazzi delle medie. La giornata, inutile dirlo, è stata indimenticabile.
Abbiamo imparato che il futuro del mondo, ormai lo sappiamo, è legato indissolubilmente al futuro di questi piccoli insetti impollinatori. A noi, grandi, resta la speranza che le api abbiano lasciato un po’ dei loro semi anche nei cuori dei nostri ragazzi, per il loro e per il nostro futuro.