Bel­la doman­da! Per­so­nal­men­te ho viag­gia­to parec­chio e deci­de­re un posto dove sarei volu­to rima­ne­re per sem­pre è una scel­ta trop­po ardua da affron­ta­re. Quin­di par­ti­rò dal mio pri­mis­si­mo viag­gio e dal pri­mo posto in cui mi sono tro­va­to benis­si­mo: la pan­cia del­la mia mamma.
Il perio­do di gesta­zio­ne, per una don­na, deve esse­re uno dei momen­ti più bel­li del­la sua vita, ma cer­to anche per il bam­bi­no, evo­lu­zio­ne di uno sper­ma­to­zoo e di un ovu­lo, quel­lo è un perio­do deci­sa­men­te straordinario.
Secon­do me la pan­cia del­la mia mam­ma era un vero e pro­prio para­di­so. C’era tut­to e io man­gia­vo quel­lo che man­gia­va lei, respi­ra­vo attra­ver­so lei, me ne sta­vo al cal­duc­cio e mi sen­ti­vo sem­pre accol­to, pro­tet­to, desiderato.
Cono­sce­vo tut­to attra­ver­so la mia mam­ma: emo­zio­ni, suo­ni, musi­ca, paro­le, voci e altre cose mol­to appas­sio­nan­ti. Nuo­ta­vo e riposavo.
Ma anche i luo­ghi più bel­li van­no lascia­ti. Il par­to per me è sta­to come una vita ini­zia­ta total­men­te da capo, ma già sapen­do qual­co­sa; final­men­te ho potu­to vede­re i vol­ti del­le due per­so­ne più impor­tan­ti del­la mia vita, i miei geni­to­ri: era­no pro­prio bel­li e così emo­zio­na­ti di veder­mi, esat­ta­men­te come lo ero io di vede­re loro.
Ho fat­to dav­ve­ro fati­ca ad abban­do­na­re qual luo­go incan­te­vo­le, la pau­ra e il dolo­re sono sta­ti impor­tan­ti. Eppu­re, l’ab­ban­do­nar­lo mi ha aper­to tan­tis­si­me nuo­ve stra­de, che ora sto­spe­ri­men­tan­do con passione.
Quel­lo è sta­to solo l’inizio.