
IL RITRATTO DI DORIAN GREY — parte 2

PETER PAN — parte 1
ROSE

Nel pomeriggio di sabato 7 marzo 2020 mi sono concesso l’ultima libera passeggiata solitaria prima della clausura imposta dal dilagare incontrollato e mal fronteggiato della pandemia avente per protagonista il virus denominato Covid — 19. Come destinazione ho scelto il Giardino dei Giusti di Milano, ai piedi del Monte Stella e a poche centinaia di metri da casa mia. Quel luogo è la meta di un mio piccolo e periodico pellegrinaggio laico ma nella specifica circostanza gli chiedevo di aiutarmi a tenere lo sguardo alto, la visuale ampia, a ridimensionare la fatica che ci veniva chiesta, ad assegnarle le giuste proporzioni: speranza ben riposta.
Oggi, 7 maggio 2020, esattamente due mesi dopo, in una mattina brillante, tersa e azzurra, per la prima passeggiata dopo l’allentamento delle misure sanitarie di isolamento, scelgo di replicare quel percorso. Lungo la strada il verde delle chiome degli alberi è al suo apice di bellezza, si vorrebbe restare ore a guardarlo, a contemplarlo, fare poco altro, ci si smarrisce nel proprio desiderio e struggimento, si vorrebbe disperatamente non morire, permanere dentro una perenne giornata di maggio oppure retrocedere nel tempo, riagguantare le infinite false partenze dell’adolescenza.
Il Giardino, da poco ampliato e sistemato, è sufficientemente pulito e in ordine ma i cippi che ricordano i Giusti sono sporchi di terriccio e di resina, si fa un po’ fatica a leggere le brevi scritte. Fotografo con lo smartphone quelli dedicati a Sophie Scholl e Vasilij Grossman, sono certo che queste immagini mi faranno buona compagnia, efficaci amuleti contro i capricci. Mi siedo sul muretto esterno, rivolto verso il sentiero, abbasso la mascherina chirurgica che ciascuno di noi è tenuto a indossare e mi accendo una sigaretta. Passano in pochi, camminando o correndo, tutti con la bocca e il naso coperti.
Ritornando verso casa, rimango incantato davanti a cespugli letteralmente traboccanti di fiori. Il più affascinante è quello che trovo in Piazza Stuparich: un cespuglio solitario di rose rosse, aggrappato a un sostegno di metallo, che spicca isolato al centro del piccolo prato.