
FACCIAMO LA PACE!

IL GRANDE GIOCO
ESTATE A CACCIA DEI TESORI DI MILANO

L’estate è attesa: la senti serpeggiare tra i ragazzi subito dopo aver scollinato la metà di maggio. Porta giornate assolate, calde e soprattutto, la frase che apre i mesi delle vacanze: la scuola è finita. Dopo i mesi di studio più o meno fruttuoso, i ragazzi sono pronti a deporre i libri e dare inizio a giornate dai ritmi scompaginati.
Quello delle vacanze è un tempo necessario: spezza la routine, offre lo spazio a un recupero di forze, consente di coltivare interessi, dispone ad accogliere nuove emozioni. Non è, tuttavia, privo di insidie.
In primo luogo, è un tempo lungo, nel quale la presa di fiato dagli impegni della scuola può facilmente trasformarsi in una totale perdita di memoria del lavoro fatto, un senso di lontananza che diventa separazione e che, a settembre, farà scontare una faticosa ripresa.
Bisogna, poi, pensare che ben diverso è il periodo di vacanza per un ragazzo che abbia la fortuna di cambiare ambiente, contesto, di viaggiare e vedere cose e per un altro che, invece, sia costretto a rimanere nei confini della città di vita abituale o addirittura, del solito quartiere. Per quest’ultimo, le giornate rischiano di diventare ore di pensieri minimi e anche un po’ solitarie e, ammettiamolo, difficilmente si rivolgerà ai libri, pensandoli come amici complici, capaci di portare la mente in mondi del tutto nuovi.
Quando arriva l’estate, in Piccioletta Barca il primo pensiero va proprio ai ragazzi che hanno davanti un’estate lunga, cittadina, attraversata da poche correnti. Ogni estate, come prima cosa, portiamo un gruppo dei ragazzi che frequentano l’accademia del sabato mattina a fare una vacanza. Quest’anno, siamo stati a Marzabotto, nel verde dell’Appennino bolognese: un’esperienza densa e potente, come raccontata nell’articolo della scorsa settimana.
Rientrati a Milano, era già pronto il programma di appuntamenti perché i ragazzi potessero incontrarsi ancora, anche allargando l’opportunità ad altri amici. Fino alla metà di luglio, ogni martedì pomeriggio, si gioca e ogni giovedì sera, si guarda un film. Giochi che mettono alla prova la parola, l’espressione, la creatività e film che, divertendo, sappiano offrire qualche spunto di riflessione.
Ma dopo la metà di luglio?
Noi vorremmo accompagnare i ragazzi per tutto il tempo estivo, ma si sa, occorre fare i conti con le cosiddette risorse e, pur avendo generosi volontari, non siamo ancora in numero sufficiente per arrivare fin dove il desiderio vorrebbe.
Prima di congedarci dai nostri ragazzi e, fino a fine agosto, anche da questo spazio, ci piacerebbe provare a pensare a Milano in un modo diverso, cercando nella nostra città un’idea perché possa farla diventare la vera e propria meta di una estate dal sapore internazionale. Basta armarsi di un biglietto o, per chi ce l’ha, di un abbonamento per i mezzi pubblici e di un po’ di buona volontà per l’organizzazione.
Milano, infatti, ospita alcuni capolavori di fama mondiale. Andarli a cercare nei luoghi in cui sono esposti può diventare una divertente caccia al tesoro.
L’ultima cena di Leonardo da Vinci.
Non potevamo che partire da qui, dall’opera che richiama visitatori da tutto il mondo e catalizza l’attenzione di scrittori e artisti. Leonardo la dipinse alla fine del XV secolo ed è conservata nell’ex-refettorio rinascimentale adiacente al Santuario di Santa Maria delle Grazie. E’ talmente famosa che si può solo osservare in silenzio. Per la visita, occorre prenotare; per i minori di 18 anni, l’ingresso è gratuito.
La Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti
Ultima opera di Michelangelo, la Pietà Rondanini racconta le riflessione dell’artista sul tempo, sulla propria voce artistica e sulla ricerca verso cui l’arte spinge. Michelangelo lavorò alla scultura a lungo, in più riprese, consegnando un marmo che in parte svela le forme e in parte sembra solo accennarle, impastarle, come se ne venisse eroso. Il risultato è una scultura toccante, fluida e pulsante, meravigliosa e imperfetta, come lo è l’umano nell’incontro con il divino. L’opera è esposta al Castello Sforzesco. Ingresso gratuito per chi abbia meno di 18 anni, ma anche per tutti ogni primo e terzo martedì dalle ore 14 e ogni prima domenica del mese.
Il Cristo morto di Andrea Mantegna.
Alla Pinacoteca di Brera è custodito il dipinto considerato una delle opere più rivoluzionarie del Rinascimento. Tra il 1475 e il 1478, Mantegna diede vita nello spazio di una cornice rettangolare a una prospettiva totalmente nuova del Cristo deposto dalla croce: sdraiato, materico, vicino, straordinariamente umano, la sacralità del divino nella sacralità del corpo. Vedere questo dipinto una volta vuol dire sentire di volerlo vedere ancora e l’ingresso gratuito alla Pinacoteca, per chi ha meno di 18 anni, può garantire questa possibilità.
Il Bacio di Francesco Hayez
E’ ancora la Pinacoteca di Brera, vero scrigno di tesori, a proporre un altro capolavoro. Il Bacio. Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV (1859) è considerato una delle opere d’arte più romantiche di sempre, ma anche simboliche. L’ambientazione sembra quella di un corridoio di un castello medioevale, in cui due giovani si incontrano per un bacio appassionato, ma l’atmosfera sospesa sembra introdurre altro: aleggia un’ombra, forse c’è qualcuno pronto a sorprenderli, a separarli e quello è un bacio di addio. Fermo immagine di narrazioni possibili, sarà bello ascoltare cosa avrà immaginato chi dovesse andare a vederlo.
La canestra di frutta di Caravaggio
Esempio mirabile di natura morta, il dipinto fu commissionato a Caravaggio alla fine del Cinquecento dal cardinale Borromeo, al quale si deve anche la creazione della Pinacoteca Ambrosiana che, per la stessa volontà del cardinale, ospita il quadro dal 1607. Il pennello di Caravaggio affronta il tema della natura morta da grande artista quale è: a dispetto di ogni attesa realistica, la sua canestra offre un punto di vista inatteso, un senso di precarietà tridimensionale su uno sfondo bidimensionale che di realistico ha nulla. La Pinacoteca Ambrosiana a chi abbia meno di 14 anni offre l’ingresso a 5 euro.
Ritratto di Dama di Pietro del Pollaiolo
Considerato uno dei principali capolavori della ritrattistica fiorentina, il volto della giovane donna uscito dalle mani del Pollaiolo conquista per la sua bellezza raffinata, dove ogni dettaglio è curato, in un equilibrio perfetto tra linee e colore. Il dipinto è esposto al Museo Poldi Pezzoli, di cui è anche diventato il simbolo. Per i visitatori tra gli 11 e i 18 anni è previsto un biglietto di ingresso a 6 euro.
Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo
L’immagine della avanzata della classe operaia con in primo piano la donna che tiene con un solo braccio il suo bambino nato da poco è una di quelle che ha fatto il giro del mondo, conosciuta da tutti, anche da chi non ne saprebbe dire l’autore. Il grande dipinto è del 1901 e racconta, come una cronaca viva, la ribellione dei lavoratori che, sulla scorta delle prime idee di socialismo, rivendicano i loro diritti contro borghesia e aristocrazia. Attuale e da vedere al Museo del Novecento, dove l’ingresso è gratuito fino ai 12 anni e con biglietto da 5 euro per i giovani tra i 13 e i 17 anni.
Forme uniche nella continuità dello spazio di Umberto Boccioni
Ed ecco apparire il Futurismo, l’avanguardia che ha avuto in Milano la sua culla. La scultura di Boccioni è uno studio sul movimento e la fluidità: figura umano o onda, pieni che tagliano l’aria o spazio che consente la forma, a seconda del punto da cui la si osserva l’opera si offre allo spettatore diversa. Di quest’opera si conosco varie versioni, una è in mostra al Museo del Novecento.
I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer
Sette torri da 90 tonnellate l’una, con altezze tra i 14 e i 18 metri, occupano, insieme a cinque dipinti in grande formato, una intesa sala dell’Hangar Bicocca. Ogni torre ha un nome, ogni tela un titolo. L’Hangar Bicocca è forse lo spazio espositivo più fuori mano e impegnativo da raggiungere, ma l’installazione di Kiefer è molto suggestiva per le dimensioni e per la tensione spirituale che la attraversa. L’ingresso è gratuito, ma occorre prenotare, anche attraverso il sito.
Questi sono i nostri suggerimenti per i ragazzi, ma anche per gli adulti, perché li accompagnino, li stimolino, condividano la scoperta dei tesori della città. Se un ragazzo andasse a vedere tutte le opere che abbiamo indicato, alla domanda “che cosa hai fatto, questa estate?”, potrebbe a buon titolo rispondere. “sono stato a Milano!”. E i più arditi, potrebbero persino aggiungere nuovi capolavori a questo elenco.
Buona estate.